Un telo protettivo è un accessorio molto utile in tante situazioni diverse. Stiamo parlando in particolare di quei teli utilizzati a livello professionale, per coprire l’attrezzatura proteggendola da polvere e detriti o una struttura in caso di pioggia o anche per prevenire i danni causati dalle intemperie in un cantiere edile. Le soluzioni disponibili in commercio sono varie e differiscono per materiale, peso, opacità alla luce e durata. Scegliere il telo protettivo adatto è spesso arduo, soprattutto se si tratta di un accessorio che deve avere lunga durata o da sfruttare per impieghi intensivi.

Impermeabilità

Il primo elemento da valutare quando scegli un telo protettivo è il materiale di cui è fatto, che deve essere certamente impermeabile. I teli impermeabili per coperture disponibili in commercio possono essere in polietilene ad alta o a bassa densità, in PVC o in materiali telati, molto robusti e pesanti.

L’impermeabilità di tutti questi materiali è garantita e duratura; questo mette al riparo dall’umidità e dalle intemperie, ma risulta particolarmente utile anche quando la copertura viene utilizzata per proteggere mobili e attrezzi da vernici o acqua. Solo alcuni materiali, però, sono adatti per essere utilizzati sia in ambienti interni che esterni. Questo perché ci sono materie plastiche che si deteriorano abbastanza velocemente se esposte ai raggi solari diretti. Per la protezione dei cantieri e lavori edili, infatti, si utilizzano spesso teloni di copertura con rinforzi sui bordi, che possano resistere all’esposizione ai raggi UV e alle temperature molto alte o particolarmente rigide.

Diverse tipologie di teli protettivi

A seconda del tipo di applicazione per cui si intende utilizzare un telo protettivo è possibile sceglierlo della tipologia più adatta. Si parla parlando di una gamma che va dai pesanti teloni con occhielli laterali fino alle sottili, quasi eteree, pellicole adesive. I primi sono solitamente robusti e resistenti, sfruttabili in qualsiasi condizioni climatica e di umidità. Si possono sfruttare anche nel lungo periodo, ad esempio come coperture di un’area di cantiere, di un tetto in rifacimento o di una zona del magazzino in cui si conservano macchinari e utensili. Solitamente presentano un bordo doppiato, in modo da poterlo fissare in posizione senza timore che il telo si strappi o si rompa; alcuni teloni di questo tipo hanno piccoli occhielli metallici sul bordo, utili per fissare l’accessorio in posizione utilizzando funi o moschettoni.

Le pellicole adesive si utilizzano per proteggere le superfici, in modo da evitare di graffiarle o sporcarle durante il lavoro o nel corso della loro produzione. È essenziale che tali pellicole siano di facile applicazione, ma anche che si possano rimuovere senza lasciare residui sulla superficie che hanno protetto.

Materiali sostenibili

Come abbiamo accennato la gran parte dei teli protettivi è prodotta utilizzando materiali plastici. Negli ultimi anni sta diventando sempre più chiaro che tutte le materie pastiche che utilizziamo quotidianamente dovrebbero diventare sempre più sostenibili. In particolare in ambito edile e delle costruzioni si produce circa il 19,8% dei rifiuti in materiale plastico; è quindi un settore in cui l’uso di materiali maggiormente sostenibile può fare la differenza a livello globale. La plastica può essere considerata più sostenibile se presenta una di queste due caratteristiche: è riciclabile al 100% o viene prodotta con materie prime rinnovabili. Negli ultimi anni gli sforzi fatti per trovare materie plastiche che presentino tali caratteristiche sono molti. Ad oggi è abbastanza semplice trovare teli protettivi per uso professionale che siano completamente riciclabili. Più complesso invece è produrre teli in plastica derivante da materie prime sostenibili; la ricerca è però in costante sviluppo e sono già oggi disponibili materie plastiche di questo tipo, nella speranza che ne nascano di nuove adatte ai più disparati impieghi.

Di Roberta Carrino

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