Sappiamo che in casa può succedere di tutto: i problemi che si vanno a presentare quotidianamente possono essere davvero tanti, ma in particolare, quando si parla di riparazioni idrauliche, può essere la rottura di un tubo all’interno di un muro oppure sotto al pavimento.
Per risolvere velocemente e facilmente il problema si può chiamare un idraulico oppure un servizio di assistenza idraulica, che eviterebbero grattacapi che potrebbero trasformarsi in problemi più grandi nel corso del tempo.
Ma se si è residenti in un appartamento, è possibile che queste perdite d’acqua danneggino muri di altri appartamenti. Ma le domande sorgono spontanee, di chi è la responsabilità? Chi deve risarcire i danni? Ne abbiamo parlato con i professionisti del pronto intervento idraulico a Firenze, disponibili a parlare con noi di questo argomento.
A chi spetta la riparazione in caso di perdita d’acqua in appartamento
In questo caso la legge ci viene in aiuto. Per l’articolo 2051 del codice civile: detto in parole semplici, il responsabile dei danni che sono stati arrecati ad altre persone è colui che ha la custodia di quel determinato bene. Quindi, se le infiltrazioni d’acqua provengono dalla rottura di un tubo di proprietà del condominio, il responsabile sarà il proprietario del condominio. Dovrà pagare i lavori di ristrutturazione e, ovviamente, di risarcire i danni fatti ai mobili o agli arredamenti in generale.
In questo campo, la legge ha definito ogni possibile circostanza. Infatti ha riconosciuto il dovere del proprietario del condominio di risarcire anche i costi che il malcapitato abbia sostenuto per il pernottamento in una nuova abitazione. Per quanto detto prima, se le infiltrazioni provengono da tubature di proprietà di un singolo condominio, sarà sempre il proprietario a risarcire quello che abbiano subito diversi soggetti. Il principio è sempre lo stesso: dato che il proprietario del condominio è anche custode del bene, in questo caso la tubatura, sarà sempre lui il responsabile dei danni fatti dal bene stesso.
È anche stata presa in considerazione la circostanza in cui l’appartamento sia stato concesso in locazione. La legge continua a dire che il proprietario dell’appartamento è sempre il custode degli impianti e delle pareti, di conseguenza sarà lui a risarcire tutti i danni per eventuali infiltrazioni dalla rottura di tubature.
Perdita d’acqua in appartamento: le diverse casistiche
È davvero ben approfondita la casistica presa in considerazione dalla legge. In primo piano è considerato il caso in cui le infiltrazioni provengono dai muri perimetrali.
È stato deciso che questi, i muri perimetrali, debbano ritenersi parti comuni e, di conseguenza, sarà sempre il proprietario a risarcire i danni cagionati a tutti i residenti. Un alto caso molto interessante, recentemente discusso dalla Cassazione, è quello delle infiltrazioni che provengono dal terrazzo in brutte condizioni e mai sottoposto a manutenzione.
Sappiamo che il terrazzo è la superficie scoperta all’estremità degli appartamenti, ed ha una duplice utilità: per il proprietario del condominio è un’espansione del proprio immobile, ed è quindi una notevole comodità, mentre per le persone che occupano i condomini, il terrazzo è un tetto per il proprio fabbricato.
Proprio per questo, la legge ha messo in evidenza quanto quest’ultimo sia utile per entrambi, di conseguenza ha deciso che gli eventuali danni fatti dalle infiltrazioni ai condomini sottostanti dovranno essere risarciti da tutti i residenti secondo le proporzioni variabili, quindi da verificare singolarmente, con la guida dell’articolo 1126 del codice civile.