Proteggere le superfici dei materiali è, nell’industria chimica, di fondamentale importanza per consentirvi di garantire i più alti standard di efficienza operativa e la massima sicurezza possibile. È questo il motivo per il quale ricorrerete di frequente ai nastri in teflon, i quali costituiscono una soluzione di notevole efficacia in virtù della loro resistenza termica e chimica: sono, in sostanza, i migliori alleati a cui potervi affidare per contrastare l’usura e la corrosione. Ecco, dunque, che un impiego appropriato di nastri in teflon prodotti da aziende specializzate vi permetterà di prolungare la vita degli impianti, con in più un ulteriore vantaggio di carattere economico: quello di limitare i costi di manutenzione. L’uso di materiali resistenti e rivestimenti speciali consente anche di prevenire l’usura e la corrosione, offrendo una protezione ottimale.
I vantaggi offerti dal teflon
Il teflon offre molteplici benefici in ambito industriale, grazie alla sua capacità di resistere non solo alla corrosione, ma anche alla pressione, all’abrasione e alle alte temperature. Vi stiamo parlando di un materiale che si contraddistingue per un attrito ridotto e che consente di beneficiare di un buon livello di isolamento. Il teflon – conosciuto anche con il nome di PTFE – è in grado di resistere per molto tempo ad alte temperature, fino a picchi di 300 gradi. Si tratta di una materia plastica che si adatta a un utilizzo su diverse superfici, garantendo in ogni caso una resistenza elevata.
Proteggere le superfici con la nichelatura
Per la protezione delle superfici, uno dei trattamenti su cui potete fare affidamento è rappresentato dalla nichelatura: si tratta di un metodo di placcatura che viene sfruttato in numerosi settori industriali in grado di garantire non solo una protezione ottimale, ma anche risultati eccellenti dal punto di vista della funzionalità e dell’estetica. La nichelatura prevede una pulizia profonda indispensabile per la rimozione di contaminanti a causa dei quali il rivestimento potrebbe non aderire alla perfezione. Potete prevedere, poi, il ricorso a ulteriori trattamenti, sempre finalizzati a migliorare l’aderenza del rivestimento finale e a renderlo più longevo: il decapaggio e la passivazione. A questo punto potete applicare il rivestimento in nichel, in genere per mezzo della cosiddetta nichelatura elettrolitica, un procedimento che per depositare il nichel si basa sull’elettrolisi. In alternativa potete propendere per la nichelatura autocatalitica, per la quale non è necessario usare la corrente elettrica, o per la nichelatura chimica.
I trattamenti antimacchia
In altri casi, si può rendere necessario un trattamento antimacchia, per esempio quando avete a che fare con superfici in pietra. Questo tipo di trattamento ha lo scopo di rendere la superficie sia oleorepellente che idrorepellente: in sostanza, si limita in misura significativa l’assorbimento, da parte della superficie, delle sostanze macchianti più comuni. La superficie, dunque, risulta più semplice da pulire e più resistente allo sporco. Il materiale che viene sottoposto a questo trattamento a livello industriale risulta protetto per lungo tempo, anche durante eventuali lavorazioni, così come nelle fasi di trasporto o installazione. I trattamenti antimacchia resistono fra l’altro alla degradazione che è causata dai raggi UV. Il granito, il marmo e la pietra naturale in generale sono materiali che necessitano un trattamento simile, a causa della loro porosità che comporta una certa suscettibilità alle macchie. Sempre per le superfici in pietra potete prevedere un trattamento consolidante, destinato a materiali friabili, che serve ad alterarne le proprietà meccaniche. Tale consolidamento viene garantito da un’impregnazione profonda con un prodotto a base di silicio, effettuata sottovuoto, affinché esso si possa legare chimicamente al materiale che deve essere reso più robusto.
Le tecnologie antiacido
Proteggere le superfici significa, a volte, impedire che esse subiscano danni dal contatto con acidi. Ebbene, queste sostanze sono ritenute pericolose, dal punto di vista della longevità di un materiale, perché aggrediscono le superfici a livello chimico e causano alterazioni che risultano irreversibili, sia sotto il profilo estetico che in termini di funzionalità: per esempio una perdita di lucentezza o uno sbiancamento. Una particolare tecnologia antiacido è quella che determina un micro-coating in superficie, tale da favorire la formazione di uno scudo protettivo rispetto agli acidi.
Gli altri trattamenti protettivi
Nel novero dei trattamenti protettivi delle superfici vale la pena di citare anche quelli antibatterici: in questo modo i materiali che sono sottoposti a tali interventi beneficiano di una protezione attiva, contrastando la proliferazione dei microrganismi. Se è vero che una manutenzione meticolosa è importante per eliminare lo sporco, è altrettanto vero che nel periodo di tempo compreso tra una manutenzione e quella successiva si può comunque verificare una contaminazione: ecco, quindi, che un trattamento antibatterico aiuta a scongiurare questo rischio. L’applicazione di un trattamento simile può essere declinata anche al fine di contrastare la comparsa e il moltiplicarsi delle muffe, soprattutto in zone che sono esposte a un alto livello di umidità.