Il Piano Individuale Pensionistico (PIP) è uno strumento assicurativo che rientra nella categoria delle assicurazioni previdenziali e che consente di affrontare il futuro con maggiore tranquillità. Nasce dalla necessità di integrare gli assegni pensionistici statali, che spesso non sono sufficienti per mantenere lo stesso tenore di vita degli anni lavorativi.
I Piani Individuali Pensionistici sono una forma di previdenza complementare di natura privata, istituita dalle compagnie di assicurazione e resa disponibile ai lavoratori.
A differenza dei fondi pensione, i PIP si distinguono principalmente per il fatto che si configurano come prodotti assicurativi, consentendo l’opportunità di investimento non solo per i lavoratori dipendenti, che possono aderirvi tramite il TFR o in maniera individuale, ma anche per i lavoratori autonomi e per coloro che non hanno un rapporto di lavoro in essere.
Coloro che hanno scelto di aderire a un PIP per un periodo superiore a cinque anni, quando giunge il momento di percepire la pensione, hanno la possibilità di ricevere il capitale accumulato sotto forma di rendita.
Come funziona il PIP?
Il PIP, dunque, permette di costruire una pensione integrativa attraverso un investimento previdenziale. La sottoscrizione può essere individuale o estesa ai familiari fiscalmente a carico. Se il sottoscrittore è un lavoratore autonomo o disoccupato (non vi è, infatti, limite di situazione finanziaria o professionale per aprire un PIP), egli potrà versare direttamente i contributi. Se invece a sottoscrivere il piano pensionistico privato è un lavoratore dipendente, i contributi potranno essere trattenuti direttamente dal TFR (Trattamento di Fine Rapporto). Questi, saranno investiti dalla compagnia assicurativa, in base agli accordi presi. L’importo dei versamenti può essere modificato durante il periodo di adesione.
I soldi accumulati possono essere goduti – al raggiungimento dell’età pensionabile – in due modi: come rendita vitalizia o come capitale. In caso di scomparsa prematura dell’assicurato, il capitale potrà essere goduto dai beneficiari designati, sotto forma di eredità.
PIP e rendimenti
In base alle regole contrattuali, si può decidere se ricevere una percentuale del capitale accumulato in un’unica soluzione o sotto forma di rendita vitalizia.
Se il titolare del piano pensionistico decede improvvisamente, gli eredi o i beneficiari designati sono legittimati a riscuotere il capitale accumulato.
Il capitale accumulato può essere erogato anche prima del raggiungimento dell’età pensionabile, in tutto o in parte. È possibile riscattare anticipatamente il capitale e gli interessi maturati in caso di spese mediche straordinarie, acquisto o ristrutturazione della prima casa, o per motivi personali e familiari. Possono essere avanzate più richieste di anticipazione, l’importante è che non venga superato l’importo massimo stabilito in fase contrattuale.
Ad esempio, in caso di invalidità permanente, stato di disoccupazione protratto oltre i 48 mesi, dimissioni, licenziamento o decesso del titolare, è possibile, se previsto dal contratto, riscattare l’intera posizione individuale.
Nel caso in cui si verifichi un periodo di inoccupazione variabile, dai 12 ai 48 mesi, è possibile richiedere fino al 50% di quanto accumulato. Se previsto dall’accordo con la compagnia assicurativa, è anche possibile richiedere il pagamento di una rendita integrativa temporanea anticipata (RITA) se si verificano le seguenti condizioni:
- mancano fino a cinque anni alla pensione di vecchiaia
- il beneficiario ha perso il lavoro
- il beneficiario ha versato contributi per almeno per almeno 20 anni.
Il PIP offre anche alcune agevolazioni fiscali. È possibile dedurre fiscalmente il 19% dei versamenti effettuati nel corso dell’anno, fino al totale di 5.164,57 euro. Le plusvalenze e gli interessi generati non sono soggetti a tassazione.