Il panorama italiano delle imprese è fatto principalmente da PMI a conduzione familiare, oppure da realtà non molto strutturate a vocazione locale. Ci riferiamo sia all’ambito B2C che B2B e siamo dell’idea che, grossomodo, si tratti di un importante capitale nazionale da preservare e supportare. Purtroppo questo grande capitale ha corso enormi rischi a seguito dell’emergenza sanitaria globale, periodo dal quale sono emerse tutte le difficoltà di modelli di business troppo tradizionali.

Di conseguenza tantissime aziende hanno intravisto nel web la soluzione ottimale per rinvigorire i guadagni ma, in numerosissimi casi, lo hanno fatto senza avere alle spalle un piano di business e di pianificazione della crescita. È per questo che numerose agenzie di marketing, specialmente le realtà che offrono servizi SEO o Google ADS, si sono trovate dinanzi all’esigenza di divulgare l’importanza di fare pianificazione prima di iniziare a parlare di investimenti.

Piano di business e piano di marketing: le differenze

Un piano di business è la sintesi delle attività messe a budget, ovvero disposte all’interno di un programma di medio e lungo termine. Questo piano serve a valutare le risorse disponibili e a confrontarle con quelle necessarie a programmare i futuri investimenti. Ovviamente è utile per individuare eventuali criticità prossime e disporre delle risorse utili a superarle brillantemente.

Differentemente un piano di marketing è un investimento e, quindi, è l’insieme di decisioni che verranno prese dopo aver formulato una strategia d’azione generale. Tra gli investimenti che figurano in un piano di business ce ne sono tanti altri oltre a quelli riferiti al marketing, come l’entrata in squadra di nuovi professionisti, le partnership con altre realtà, l’avvio di progetti di digitalizzazione e automatizzazione del lavoro e così via.

Pensare al futuro e alla sostenibilità dell’azienda

Il piano di business, unito alle strategie di marketing, aiuterà l’azienda a guardare al futuro. In altre parole guiderà i decision maker aziendali nel valutare gli investimenti utili all’azienda e, soprattutto, i possibili ricavi che dovrebbero abbattere i costi necessari a metterli in atto.

Chiaramente anche il piano di marketing ha la medesima finalità perché concorre a migliorare l’acquisizione di nuovi clienti, a fidelizzare quelli già acquisiti e, infine, a far entrare flussi di risorse economiche necessari a perpetuare gli investimenti. La differenza tra l’uno e l’altro, tuttavia, risiede nel fatto per cui l’uno sia la diretta conseguenza dell’altro e non il contrario.

Investimenti e costi non sono la stessa cosa

Un altro errore grossolano commesso dalle aziende che decidono di investire in web marketing riguarda la valutazione di spese ed investimenti. Nel caso dell’ingaggio di un’agenzia specializzata in digital marketing, per esempio, la prima fonte di preoccupazione degli imprenditori è relativa al costo.

In realtà quando si avviano campagne di promozione online sarebbe più giusto parlare di investimenti perché ci riferiamo ad attività per le quali, in un certo lasso di tempo, dovrebbero verificarsi dei ritorni in termini di visibilità, posizionamento, nuovi clienti e così via. A voler essere precisi il “costo” di questi investimenti, se proprio volessimo chiamarlo in questo modo, sarà quello del lavoro del professionista ingaggiato, ovvero il suo onorario. Tutto il resto saranno risorse economiche da destinare ad una crescita continuativa nel tempo, utile per trovare sempre nuove risorse da poter re-investire per potenziare crescita, qualità e permanenza sul mercato dell’azienda.

Di Roberta Carrino

Sono una blogger per passione e divertimento. Ho un blog, amo la musica, guidare, guardare film ed esplorare posti nuovi.