Per rottamare un auto nel rispetto della legge è necessario rivolgersi a un centro autorizzato, o qualora il veicolo sia consegnato, per comprarne un altro a un concessionario della casa costruttrice. Ma qual è la procedura corretta per rottamare un’autovettura? E cosa serve esattamente? Vediamo di seguito i passaggi fondamentali per procedere nel rispetto della normativa vigente.
Procedura per la rottamazione auto
La rottamazione di un auto viene spesso compiuta quando si desidera acquistare un nuovo veicolo. In questo caso il proprietario della macchina dovrà recarsi in una concessionaria e affidare il veicolo con i relativi documenti all’addetto, in modo che quest’ultimo possa avviare le pratiche burocratiche richieste dalla legge per la chiusura dell’operazione, consegnare al proprietario il “certificato di rottamazione” e registrare la cessazione della circolazione della vettura presso un apposito registro chiamato “PRA”: pubblico registro automobilistico.
Qualora invece la rottamazione non avvenisse in occasione dell’acquisto di una nuova auto, il proprietario della vettura dovrà recarsi personalmente presso un demolitore autorizzato, in modo che sia quest’ultimo ad occuparsi dell’effettuazione delle pratiche burocratiche. Anche in quest’ultimo caso il proprietario riceverà un certificato di rottamazione, sempre al termine della demolizione. La rottamazione di un veicolo naturalmente ha un costo, anche se decisamente irrisorio, per demolire un auto è necessario infatti versare un’imposta di bollo di circa 32 euro.
Il costo della rottamazione auto è maggiore nel caso in cui si usi il modello “NP3B”. La legge prevede inoltre che il proprietario debba effettuare un emolumento da versare all’ACI. Per evitare problemi burocratici si consiglia di procedere a un controllo preventivo sull’auto, per accertare l’eventuale presenza di un fermo amministrativo, il relativo costo della visura ammonta a soli 7 euro.
Quali documenti servono per la rottamazione auto
La normativa vigente in materia di rottamazione impone al proprietario della vettura di consegnare la carta di circolazione al momento della consegna stessa del veicolo, insieme al certificato di proprietà. Se l’automobilista non è al contempo il proprietario dell’auto, insieme ai documenti suddetti dovrà consegnare anche un titolo idoneo per la richiesta di rottamazione, ad esempio un certificato attestante l’accettazione dell’eredità o una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, sottoscritta dal proprietario legittimo.
Una volta ricevuti i documenti necessari il responsabile del centro rottamazione si occuperà dell’avviamento della pratica presso il PRA, affidando all’interessato la relativa ricevuta dell’avvenuta comunicazione (utilizzando quest’ultima è possibile visualizzare il “certificato di demolizione digitale”, grazie al relativo codice di accesso ivi presente). Ma è possibile rottamare un autovettura non di proprietà? Sì, ma si può procedere alla demolizione solo rispettando le condizioni preliminari previste dalla legge, ovvero l’accettazione della relativa eredità (qualora si entri in possesso dell’auto a causa del decesso dell’erede), o un documento interamente sostitutivo di atto notorio, che sia regolarmente firmato dal proprietario dell’auto.
Cos’è il certificato di rottamazione? E perché è importante conservarlo?
Al momento della demolizione del veicolo un addetto consegnerà al proprietario dell’auto un certificato di avvenuta rottamazione. Si tratta di un documento di estrema importanza, perché permette al proprietario di evitare qualsiasi responsabilità civile, penale e amministrativa collegata alla proprietà dell’auto. Il certificato contiene anche la relativa data di consegna della vettura: a partire da questa cessa l’obbligo del pagamento del bollo per il proprietario, nonché quello relativo all’assicurazione del veicolo. Leggi qui la norma ACI che spiega tutto nel dettaglio!