Il conflitto genitori-figli è un qualcosa che si sviluppa man mano che i bambini iniziano ad entrare nel periodo adolescenziale. Sebbene ormai sia chiaro che sia inevitabile sfuggire a questa fase della loro vita, bisogna essere pronti a subire la frustrazione di un ragazzo in piena pubertà ed a sentirsi spesso angosciati come genitori.
Gli adolescenti possono vedere i genitori come irrazionali ed estremamente rigidi; i genitori, invece, non faranno altro che chiedersi il perché di un cambiamento così radicale nel proprio figlio. Ovviamente, questo stato psicologico non farà altro che aumentare i malintesi ed i litigi in famiglia.
In molti casi, i conflitti genitori-figli riguardano l’abbigliamento, le domande sulla religione, come trascorrono il tempo libero e le relazioni che instaurano, andando a ledere un rapporto che porta, inevitabilmente, ad allontanarsi ed a cambiare atteggiamento. Gli adolescenti, inoltre, iniziano a sviluppare una mente critica ed una maggiore capacità di ragionamento logico, portandoli a porre spesso e volentieri domande su questioni che prima avevano accettato tranquillamente.
Il che li porta a discostarsi dai desideri dei genitori così come facevano durante l’infanzia. Il genitore, quindi, non è più considerato una autorità indiscussa e cercano altre opinioni, anche sbagliate, pur di formarsi con opinioni personali. Il forte egocentrismo che caratterizza questo periodo adolescenziale, porta anche a diventare sensibili e facilmente irritabili a qualsivoglia osservazione fatta dal proprio genitore.
I conflitti genitori-figli dipendono dalla scuola?
Il conflitto può essere ricondotto anche a situazioni stressanti che gli adolescenti vivono al di fuori della famiglia. I passaggi dalle elementari, alle scuole medie e poi alle superiori è visto con impazienza e stress. Il bambino che si avvia verso l’età pre-adulta, si ritrova catapultato in una serie di trasformazioni dal punto di vista sociale. Non sono più “piccoli”, ma in grado di approcciarsi in un mondo in cui spesso la propria opinione non conta, perché sono gli adulti, competenti, a dire come stanno veramente le cose.
Nasce il momento delle aspettative accademiche e della preparazione al futuro che li spetta.
Spesso si sottovaluta nel conflitto genitori-figli nel periodo adolescenziale, il cambiamento parentale. Gli adolescenti cambiano, formano il proprio carattere alla ricerca di una identità, ma anche il genitore cambia, sia nella risposta ai propri figli, sia nelle aspettative.
È possibile risolvere il conflitto genitori-figli?
Arriva un momento nella vita di un genitore in cui ci si domanda come regolare il proprio atteggiamento durante il periodo adolescenziale del proprio figlio? Questo, anche in relazione al lungo arco temporale preso dal passaggio dall’infanzia all’età adulta e che si posiziona tra i 14 ed i 20 anni di età.
L’adolescente si trova ad affrontare un mondo complesso, cercando di mettere a posto tutti i tasselli del puzzle della propria vita, plasmando il proprio essere per poter raggiungere l’indipendenza sociale.
Comprendere il comportamento ed il cambiamento di un adolescente non è semplice, ma aiuta a gestire al meglio i conflitti genitori-figli. Come comportarsi, allora, in questo periodo?
I ragazzi, in questi momenti, hanno un forte bisogno di relazionarsi con un adulto, anche con modi forti e conflittuali. Nell’adolescenza, infatti, la trasgressione diventa un momento essenziale, che li porta al confronto diretto con la libertà e le responsabilità che ne derivano, ma anche con le conseguenze delle proprie azioni. Il ruolo del genitore diventa, quindi, imprescindibile. È qui che diventa importante mostrarsi autoritario e porre dei limiti, in modo da dare l’input a trasgredire e comprendere l’errore.
Il conflitto genitori-figli, in fondo, rappresenta uno step normale della vita e tutto dipende dal modo in cui verrà affrontato. Sarà questo momento a segnare realmente come il futuro adulto gestirà la propria vita da lì in poi.