Avete una forte passione per l’argenteria e avete intenzione di provare a comprare qualche pezzo d’antiquariato? Non è così semplice come potrebbe sembrare e, per tale ragione, conviene seguire alcuni utili e semplici suggerimenti. D’altro canto, solo in pochi sanno riconoscere dei pezzi di argenteria antica che si potrebbero comprare ad un prezzo estremamente conveniente.
Il primo passo, riconoscere i veri pezzi di argenteria
Tante persone che hanno la passione per l’argenteria antica e che vogliono ampliare la loro collezione, spesso e volentieri finiscono con l’individuare dei prodotti che non sono né d’argento e nemmeno d’antiquariato. Serve prima di tutto essere coscienti che ci sono degli oggetti antichi che sono stati realizzati al 100% in argento e altri, che vengono ribattezzati con il termine inglese di “silverplate”, sono stati creati usando uno strato di argento che viene fuso con un metallo di base. Di questa seconda categoria fanno spesso parte oggetti molto comuni, come nel caso dei candelabri, ma anche vassoi, coppe e teiere.
Il pentolame
In modo particolare durante il diciottesimo e il diciannovesimo secolo, tante ciotole e saliere di ridotte dimensioni venivano realizzate con un apposito rivestimento in argento, ma anche con un inserto in vetro. Si tratta di oggetti che si trovavano piuttosto di frequente sulle tavole di tante abitazioni di famiglie nobili, esattamente le pentole usate per la cottura del cioccolato, che però risalgono più che altro al diciassettesimo secolo.
Il segreto, per poter riconoscere immediatamente le pentole dedicate alla cottura del cioccolato, è senz’altro quello di prestare massima attenzione anche alla forma. Queste ultime, infatti, sono dotate di una forma tipica a maniglia ad angolo retto in confronto al beccuccio, senza contare la presenza pure di una specifica apertura a cerniera dove veniva inserita la bacchetta.
Queste pentole per il cioccolato erano state create proprio nello stesso periodo in cui si cominciò a diffondere la moda di bere il thè. Si chiamavano “tea caddy” ed erano sostanzialmente delle scatole dalla forma quadrata o rettangolare, con un coperchio comodamente rimovibile, in uso fino in pratica allo scemare del diciannovesimo secolo.
Le peculiarità dell’argento antico
Diversi marchi dell’argento tipici e largamente diffusi nel 700 presentano una sorta di omogeneità a livello di segni distintivi, che di solito sono particolarmente usurati, ma in ogni caso si possono riconoscere, collocati su delle parti dell’oggetto.
Si tratta, in primo luogo, del marchio del fabbricante, detto anche marchio dell’orafo, anche se in realtà l’orafo stesso lo applicava durante l’attività di tracciamento del contorno dell’opera e, di conseguenza, si nota veramente molto di rado. Il marchio di carica è stato inventato nel 1672 e, di solito, veniva applicato dai contadini, per impegnare l’orafo al pagamento di quei balzelli connessi all’attività di fabbricazione delle monete d’argento. Il punzone di scarico rappresenta l’attestazione del pagamento di tali oneri da parte dell’orafo e il punzone della città, funge molto semplicemente da attestazione della qualità che caratterizza la lega.
Passando poi all’Ottocento, i marchi tipici dell’argento si riducono al numero di tre. Si tratta del punzone dell’argentiere con diamanti, del punzone del titolo, che rivela la percentuale di argento usato nella lega e il marchio di garanzia, che fungeva anche in questo caso da attestazione del pagamento di determinati balzelli da parte dell’argentiere.
Le varie tipologie di argento
Per poter riconoscere degli oggetti di antiquariato realizzati in argento, è utile anche conoscere le principali tipologie di argento moderno. L’argento, ad esempio, può essere definito massiccio e viene riconosciuto come metallo prezioso quando al suo interno comprende quantomeno l’80% di argento puro in massa. E, in virtù di questo aspetto, bisogna fare riferimento al marchio di garanzia, che certifica il titolo di argento impiegato per la fabbricazione, quindi se si tratta di argento 800, argento 925 o argento 950.
I gioielli piuttosto che gli oggetti che vengono realizzati in argento massiccio si caratterizzano per avere senza dubbio una durata molto più alta. In questo senso, se conservati in modo corretto, si possono notare anche per via di un’elevata lucentezza. Gli oggetti realizzati con una placcatura in argento, invece, sono stati creati con un metallo povero, che è stato interamente rivestito con uno strato di argento puro che si deposita tramite processo di elettrolisi. Questo tipo di oggetti con placcatura in argento si possono facilmente riconoscere semplicemente svolgendo una banale operazione di pesatura con la mano. Il peso è molto più contenuto rispetto a un oggetto realizzato in argento massiccio.
Infine, troviamo l’argento tedesco, che fa riferimento a quella particolare lega di metalli i cui riflessi fanno ricordare, generando spesso tanta confusione, quelli dell’argento. Si tratta di una lega che viene realizzata a base di nichel, rame e zinco e viene impiegata spesso e volentieri in ambito industriale. Cosa cambia rispetto all’argento? Il colore della lega è più chiaro e tende a ossidarsi molto velocemente, diventando di una tonalità tipicamente verdastra, cosa che invece non avviene con l’argento, che al contatto con i solfuri tende ad annerirsi.